Moneta romana autentica (II secolo a.C.) raffigurante bracciale in argento sterling della Dea Roma; "Nodo d'Ercole" sul lato della moneta

• Autentica moneta romana del 2° sec. AVANTI CRISTO • Materiale del cinturino: argento sterling 925 • Fatto a mano 100% Made in Italy
$1,448.00

In questo braccialetto in argento sterling è stata incastonata un'autentica moneta d'argento del II secolo a.C., che raffigura la dea Roma. Sul rovescio della moneta vediamo i Dioscuri. Sul lato della moneta possiamo vedere due "nodi d'Ercole".
Nell'antica religione romana, la Dea Roma era una divinità femminile di notevole bellezza che personificava la città di Roma e, più in generale, lo stato romano. Le idee politiche e religiose romane erano rappresentate attraverso la Dea Roma in diverse forme: monete, sculture e disegni architettonici.
Sebbene le raffigurazioni di questa dea fossero influenzate da altre dee dell'epoca (in particolare Atena), la dea Roma si distingueva come un vero simbolo di Roma.
Come archetipo, rappresenta il modello seguito dalle donne razionali, governate dalla testa così come dal cuore, capaci di mantenere il controllo in situazioni difficili o di emergenza, sviluppando strategie adeguate che portano la donna ad agire con la massima determinazione. Rappresentava l'archetipo della donna capace di controllare gli eventi, considerarne gli effetti e cambiare il corso di un'azione se considerata improduttiva.
Nell'arte e nelle monete romane, era raffigurata con indosso un elmo e altro equipaggiamento militare.

Il nodo d'Ercole rappresenta metaforicamente l'infinito. Come ricorda Sesto Pompeo Festo, è stato a lungo celebrato per le sue proprietà intrinseche, tanto da essere consigliato da Plinio per fasciare le ferite.
Tra i nodi, questo è l'unico a prendere il nome da una figura mitologica, si ipotizza per la legatura del leontè (la pelle del leone di Nemea ucciso e scorticato da Ercole in una delle sue dodici fatiche) davanti al gola dell'eroe.
La presenza di questo elemento in alcuni ornamenti, così come nelle decorazioni musive o pittoriche. è generalmente considerato propiziatorio e di buon auspicio per la fertilità degli sposi (è chiamato infatti anche “nodo d'amore”): è formato, infatti, da due corde saldamente intrecciate. Inoltre, Ercole è ricordato come un "septuaginta liberos reliquit", per i settanta figli a lui attribuiti.
Questo nodo sembra fosse conosciuto in oreficeria fin dall'età del bronzo, ma i due periodi in cui ebbe il suo apice furono l'età ellenistica e l'epoca romana.