Fortuna è comunemente rappresentata con simboli come un gubernaculum (timone di nave), una palla o Rota Fortunae (ruota della fortuna) e una cornucopia (corno dell'abbondanza). Poteva donare sia buona che cattiva sorte ed è talvolta mostrata velata e bendata, simile alle rappresentazioni moderne della Giustizia ma senza la bilancia. Rappresentando l'imprevedibilità della vita, Fortuna era anche vista come dea del destino; come Atrox Fortuna, si credeva avesse reclamato le vite dei nipoti di Augusto, Gaio e Lucio.
Fortuna appare in vari contesti domestici e personali. Nell'Impero iniziale, un amuleto dalla Casa di Menandro a Pompei la collega alla dea egizia Iside, creando la divinità composita Iside-Fortuna. È strettamente associata a Bonus Eventus, il suo corrispettivo funzionale, con entrambe le divinità frequentemente raffigurate su amuleti, monete e gemme incise in tutto il mondo romano.