Moneta in bronzo dell'imperatore Nerone (I sec. aC) pendente in argento sterling; Vittoria con scudo al rovescio

• Fatto a mano 100% Made in Italy • Moneta romana autentica in bronzo I sec. AVANTI CRISTO • Materiale della lunetta: argento sterling 925
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In questo pendente in argento sterling è incastonata un'autentica moneta romana in bronzo (I sec. aC) raffigurante l'imperatore Nerone; sul rovescio è visibile la Vittoria che avanza da sinistra, recante uno scudo con la scritta SPQR. La scritta SC significa "senatus consulto" (ovvero "per ordine del Senato")

Nerone fu imperatore romano dal 54 al 68, ultimo sovrano della dinastia Giulio-Claudia. Nato Lucio Domizio Enobarbo, era il figlio di Gneo Domizio Enobarbo e Agrippina la Giovane, sorella dell'imperatore Caligola. Il padre di Nerone morì nel 40 e suo zio fu assassinato nel 41. Il prozio di Nerone, Claudio, salì quindi al trono. Agrippina sposò Claudio, che adottò Nerone come suo erede. Nerone succedette a Claudio alla morte di quest'ultimo nel 54.
Durante i primi anni del suo regno, Nerone si accontentò di essere guidato da sua madre Agrippina, dal suo tutore Seneca e dal suo prefetto del pretorio Sesto Afranio Burro.
Il governo di Nerone è solitamente associato alla tirannia e alla stravaganza. La maggior parte delle fonti romane, tra cui Svetonio e Cassio Dio, offrono valutazioni estremamente negative della sua personalità e del suo regno; allo stesso modo, Tacito afferma che il popolo romano lo riteneva compulsivo e corrotto. Svetonio racconta che molti romani credevano che il Grande Incendio di Roma fosse stato istigato da Nerone per spianare la strada al suo complesso sontuoso progettato, la Domus Aurea. Secondo Tacito si diceva che avesse preso i cristiani come capri espiatori del fuoco e li avesse bruciati vivi, apparentemente motivato non dalla giustizia pubblica ma dalla crudeltà personale. Alcuni storici moderni, tuttavia, mettono in dubbio l'affidabilità delle fonti antiche sugli atti tirannici di Nerone.