Autentico intaglio in diaspro romano del I/II secolo d.C. raffigurante la Dea Fortuna - Anello in oro 18 carati.

Fortuna nell'Impero Romano era una divinità complessa e multivalente, venerata con particolare fervore durante il primo e il secondo secolo d.C. I Romani la consideravano una sola divinità universalizzata e la qualificavano con oltre novanta epiteti, a seconda dei contesti e delle esigenze. I molti epiteti che descrivono la dea Fortuna non detrattengono in alcun modo dall'identità unica della divinità, ma piuttosto ne aumentano l'importanza per così tanti gruppi sociali nella società romana, identificandola come una divinità benefica e capricciosa, un'entità universalizzata nella coscienza romana.

Fortuna era una divinità importante tra gli antichi Romani. Infatti, aveva il controllo del destino di tutti gli esseri umani nella sua prima carriera come dea.

Con questo tipo di mentalità, è comprensibile perché a Fortuna sia stata riservata la forma più lussuosa di venerazione. Altari stravaganti, celebrazioni e placazioni affluivano dalla comunità a Fortuna, tutto nella speranza di ottenere la buona fortuna.

In seguito nella storia, Fortuna divenne più una figura legata alla fertilità. Le donne romane non sposate si univano alla dea per trovare un compagno ideale.

La cornucopia funge da simbolo della dea per Fortuna perché rappresenta valore, abbondanza e approvvigionamento infinito ed è il simbolo di una ricca abbondanza. Rappresenta anche l'aspetto maschile della fertilità e della riproduzione (le corna sono un simbolo fallico).

I significati dei fiori (papaveri, su questo intaglio in corniola) quando sono collegati ai simboli delle dee indicano quasi sempre fertilità, eleganza e bellezza. Curiosamente, i fiori sono alcune delle cose più delicate su questo pianeta, ma sono anche le più forti. Fortuna è forte e affronta grandi sfide.

Spesso Fortuna tiene un timone in mano, un segno che "guida" gli eventi, implicando anche i pericoli dei viaggi in mare. Nel periodo flavio, è spesso raffigurata con un globo, su cui poggia il suo timone, simboleggiando la vittoria e la stabilità di Roma, grazie alla disposizione positiva di Fortuna verso il progetto imperiale. I globi, tuttavia, possono rotolare e ruotare, sono intrinsecamente precari. Simboleggiano il tempo e possono anche indicare la fissità della durata della vita umana e forse anche di un impero.